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Parodontite e alimentazione

Quanto è importante una corretta alimentazione nella prevenzione di patologie e infiammazioni croniche come la parodontite?

Alimenti e gengive

La parodontite è una malattia infiammatoria delle gengive. La parodontite è causata da uno squilibrio tra le difese dell'ospite e fattori ambientali come batteri, fumo e cattiva alimentazione.

 

Pertanto, il trattamento per combattere la parodontite non dovrebbe concentrarsi esclusivamente sul controllo della placca e sulla rimozione dei batteri, ma anche sul miglioramento della resistenza dell'ospite. Quest'ultimo può essere ottenuto con l'astensione dal fumo, la riduzione dello stress e una dieta sana.

È noto che alcuni alimenti come quelli compresi nella dieta mediterranea sono ricchi di ingredienti con proprietà antinfiammatorie, antiossidanti naturali, polifenoli (come frutta e verdura) e acidi grassi omega-3 (come quelli contenuti nel pesce). L’integrazione nella propria dieta di vitamine, antiossidanti, calcio e fibre, è pertanto correlata a significativi miglioramenti dell’infiammazione gengivale in termini di riduzione di sanguinamento gengivale. Fra i cibi più ricchi di antiossidanti, soprattutto di vitamina C ma anche di altri - come i composti fenolici - vi sono sicuramente gli agrumi, in special modo pompelmo e arancia. Dei veri e propri toccasana, inoltre, sono melograno e il kiwi.

Benessere Sistemico

L’alimentazione gioca un ruolo decisivo per il nostro sistema immunitario e la salute del nostro organismo, tanto quanto uno stile di vita sano. La dieta mediterranea contiene alcuni cibi ricchi di fibre a cui sono associati livelli inferiori delle due potenti molecole che alimentano l’infiammazione: IL-6 e il TNF-alfa.  È stato inoltre dimostrato che l'esercizio fisico regolare riduce anche più molecole pro-infiammatorie e citochine. Anche il sonno è essenziale, poiché le persone che hanno orari di sonno irregolari hanno maggiori probabilità di avere un'infiammazione cronica rispetto a chi ha il sonno costante.

Il ciclo del benessere

Così come il nostro stile di vita ha effetti sulla nostra salute sistemica, allo stesso tempo il nostro benessere è influenzato da sintomi tipici della parodontite come gengive infiammate, denti che si muovono e alito pesante. Essi influiscono sugli aspetti fisici, sociali e psicologici della qualità di vita. Perdere i denti provoca un effetto diretto ed evidente sul benessere sociale e l’apparenza estetica, limitando attività come ridere in pubblico, stabilire relazioni, peggiorando la capacità di pronuncia e, non da ultimo, limitando la nostra capacità di mangiare con gusto.

 

L’attenzione verso una alimentazione corretta produce effetti positivi sulla nostra salute sistemica, che a sua volta ha effetti positivi sulla qualità della vita che svolgiamo, in un ciclo del benessere che si auto-alimenta sempre di più.

La ricerca in tema di parodontite e alimentazione

La letteratura parodontale in materia di nutraceutica applicata all'uomo non è molto ricca. 
Alcuni studi hanno dimostrato che una dieta ricca di vitamine C e D, antiossidanti e fibre, mantenuta per 4 settimane, è in grado di ridurre l'infiammazione gengivale nonostante i livelli di placca invariati. In un particolare esperimento, i soggetti che assumevano abitudini alimentari come quelle degli esseri umani dell'età della pietra (cereali integrali, erbe, miele, latte, pesce, bacche e carne di animali domestici) hanno mostrato una riduzione dell'infiammazione gengivale. Le ipotesi sugli effetti positivi di questi cambiamenti dietetici dell'infiammazione gengivale si basano principalmente sull'integrazione di vitamine, antiossidanti e calcio.

In particolare uno studio del 2017 condotto dai ricercatori dell'Università di Pisa ha dimostrato che assumere due kiwi al giorno aiuta a prevenire la malattia parodontale.

Il lavoro scientifico “The effect of twice daily kiwifruit consumption on periodontal and systemic conditions before and after treatment: A randomized clinical trial” vede come primo autore il professor Filippo Graziani, docente del dipartimento del dipartimento di Patologia chirurgica, medica, molecolare e dell'area critica e del Centro interdipartimentale di ricerca “Nutraceutica e alimentazione per la salute” dell’Università di Pisa e fondatore di Parocentro. Gli altri autori sono Nicola Discepoli, Stefano Gennai, Dimitra Karapetsa, Marco Nisi, Lea Bianchi, Mario Gabriele della Odontoiatria di Pisa e Martijn Rosema e Ubele Van der Velden dell’ACTA di Amsterdam.

"In questa ricerca, sperimentata su due gruppi di pazienti - spiega Filippo Graziani - si è evidenziato il ruolo dell'assunzione giornaliera di due kiwi nella prevenzione della malattia parodontale. Questa abitudine ha infatti determinato una riduzione significativa del sanguinamento gengivale rispetto ai pazienti che non assumevano i kiwi continuando così le loro abitudini alimentari consuete”
(Fonte: ANSA). 

 

 

I risultati dello studio costituiscono uno dei primi esempi di applicazioni nutraceutiche al campo dell'odontoiatria in generale e a quello della parodontologia in particolare.

 

 

Lo studio ha ottenuto l'HM Goldman Prize 2017 assegnato dalla Società italiana di Parodontologia e Implantologia. L’HM Goldman Prize, insieme al Robinson Award dell’American Academy of Periodontology nel 2013 e al Jaccard Prize della European Federation of Periodontology nel 2017, va a completare il trio dei premi di ricerca più prestigiosi al mondo nel campo della parodontologia. 

L’effetto benefico del kiwi è stato riscontrato nella fase di pretrattamento parodontale (ovvero nella pulizia delle radici sotto le gengive) ma l’intervento degli odontoiatri è comunque fondamentale per curare la parodontite. L’assunzione di kiwi aiuta a ridurre l’infiammazione e il distacco di gengive e denti, ma i trattamenti di decontaminazione sono comunque necessari per contrastare l’avanzamento della malattia.

 

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